L’ASSESSORE RAZZA: “Centro Cuore Morgagni nella rete regionale dell’infarto”
La comunicazione ufficiale è arrivata: “Centro Cuore Morgagni di Pedara inserito nella rete regionale dell’infarto”. L’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza ha firmato la deliberazione appena qualche giorno fa dopo mesi di lavoro, incontri, valutazioni assistito dai componenti del suo ufficio. Ma non ha dubbi: “Non ho mai considerato la sanità privata diversa da quella pubblica.
Per me quello che conta sono i risultati, i metodi di assistenza del paziente, la professionalità degli operatori, medici e infermieri. La casa di cura Morgagni ha mostrato nel tempo eccellenti metodi di cura e di assistenza. Al Centro Cuore di Pedara non poteva essere negato il diritto di appartenenza alla rete dell’emergenza fino ad ora riservato solo all’ospedalità pubblica”.
Parole chiare che mostrano l’attenzione della Regione Siciliana nei confronti del gruppo Morgagni, uno dei massimi emblemi della sanità privata in Sicilia.
La notizia è stata accolta con un lungo e caloroso applauso dai convenuti, centinaia, nell’aula Giuseppe Passanisi del Centro Cuore di Pedara dove si è svolta una manifestazione per la celebrazione delle 100 mila prestazioni, dal 1993, anno della fondazione del presidio, ad oggi. Sono stati elencati i numeri e si tratta di numeri sensazionali: 25 mila procedure di chirurgia del cuore e dell’aorta, 66 mila procedure di emodinamica, 9 mila ricoveri di riabilitazione cardiologica.
Alla manifestazione hanno preso parte il presidente onorario prof. Salvatore Castorina, il direttore generale dott. Paolo Cantaro, il presidente del consiglio di amministrazione prof. Sergio Castorina e come detto l’assessore regionale alla salute avv. Ruggero Razza.
Nel corso dell’evento sono stati consegnati attestati ai 72 dipendenti, medici, infermieri e amministrativi, in servizio nel Centro Cuore di Pedara dal giorno della fondazione ad oggi.
Particolarmente seguito e apprezzato l’intervento del prof. Salvatore Castorina. Il prof. Castorina ha ricordato gli anni, i primi anni 70, in cui venivano poste le basi per la nascita della casa di cura, in via del Bosco a Catania. Ha ricordato gli anni in cui l’Università catanese, prima in Italia, insieme con l’ateneo di Bologna, dava vita alla cattedra di cardiochirurgia chiamando al ruolo il prof. Benedetto Marino. E poi la visita in Morgagni dei più importanti esponenti mondiali della cardiochirurgia, compreso il prof. Cristian Barnard autore a Città del Capo del primo trapianto di cuore. Un amarcord che ha letteralmente catturato l’attenzione dei presenti nell’aula Passanisi.
Poi i numeri, le cifre che pongono il gruppo Morgagni ai vertici regionali della sanità privata. Il dott. Cantaro ha menzionato il numero crescente dei posti letto nel presidio di Barriera, in quello di Pedara e nella nuova struttura di piazza Roma, la casa di cura Di Stefano Velona da qualche mese terzo presidio del gruppo.
Gli obiettivi futuri del gruppo Morgagni sono stati illustrati dal prof. Sergio Castorina,
obiettivi sempre più ambiziosi che, ha detto, certamente non tradiranno le attese dell’utenza non solo catanese ma di tutta la Sicilia.
GIGI MACCHI